Perché è così importante definire la propria asessualità?

Per tutto ciò che riguarda l'asessualità e gli asessuali.
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Bianca
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Re: Perché è così importante definire la propria asessualità

Messaggio da Bianca »

È molto chiaro ciò che scrive Celeste.
Forse noi, sopra, a proposito delle varie, tante definizioni, ci eravamo un po lasciati prendere dal semplificare le cose facendo battute.
In realtà, ciò che riguarda ciascun essere umano è molto complesso ed ognuno ha diritto di poter definire se stesso nel miglior modo possibile, per vivere serenamente, con coerenza, facendo della sua esistenza una cosa bella, comunque egli sia fatto.
È importantissimo, come dice Celeste, essere accettati nel gruppo, nel contesto in cui si vive e non esserlo, può davvero essere la spinta a divenire asociali.
I sessuali non provano il rifiuto o la non comprensione o l'accettazione superficiale che può provare l'asessuale quando dice di non essere interessato al sesso, ma sicuramente ne provano altre, riferite ad altri argomenti che possono riguardare l'aspetto fisico, l'originalità, l'intelligenza, le capacità artistiche.
In un mondo di mediocri, anche le doti danno fastidio e anche le qualità possono essere motivo di discriminazione e rifiuto.
Io sono qui apposta per capire, condividere, aiutare se posso.
Per quanto riguarda l'accettazione, ci sono arrivata da parecchio.

eirikur
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Re: Perché è così importante definire la propria asessualità

Messaggio da eirikur »

Celeste ha scritto:Concordo che le definizioni siano tante.
Ma come potremmo dire che sono troppe? Con il parametro di chi? ...
beh, io dico che sono troppe in base al mio parametro, che vale tanto quanto quello di un altro che dice che sono troppo poche...
Dico che sono troppe perché alcune le trovo puramente concettuali (lithroromantico, sapioromantico) e fini a se stesse.
Dico che sono troppe perché alcune sono etichette che identificano comportamenti assolutamente normali (demiromantico).
Dico che sono troppe perché alcune le considero propriamente "inesistenti" (ad esempio non credo che Gray-romantico identifichi alcunché)

Dico che sono troppe perché non vorrei che dessimo l'impressione di essere dei maniaci dell'etichettatura e basta, anche perché quando abbiamo discusso di questa o quella categoria ci sono stati così tanti punti di vista diversi (fra quelli che si identificano) che l'impressione può essere davvero quella che si abbia davvero voglia di darsi un etichetta (e di darsi un tono).

Ciò non toglie che dico anche che sono quelle che servono, perché se almeno un individuo sente il bisogno di definirsi pincopallino-omo-romantico, ben venga se lo fa star meglio.

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Celeste
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Re: Perché è così importante definire la propria asessualità

Messaggio da Celeste »

eirikur ha scritto:
Celeste ha scritto:Concordo che le definizioni siano tante.
Ma come potremmo dire che sono troppe? Con il parametro di chi? ...
beh, io dico che sono troppe in base al mio parametro, che vale tanto quanto quello di un altro che dice che sono troppo poche...
Dico che sono troppe perché alcune le trovo puramente concettuali (lithroromantico, sapioromantico) e fini a se stesse.
Dico che sono troppe perché alcune sono etichette che identificano comportamenti assolutamente normali (demiromantico).
Dico che sono troppe perché alcune le considero propriamente "inesistenti" (ad esempio non credo che Gray-romantico identifichi alcunché)

Dico che sono troppe perché non vorrei che dessimo l'impressione di essere dei maniaci dell'etichettatura e basta, anche perché quando abbiamo discusso di questa o quella categoria ci sono stati così tanti punti di vista diversi (fra quelli che si identificano) che l'impressione può essere davvero quella che si abbia davvero voglia di darsi un etichetta (e di darsi un tono).

Ciò non toglie che dico anche che sono quelle che servono, perché se almeno un individuo sente il bisogno di definirsi pincopallino-omo-romantico, ben venga se lo fa star meglio.
Esatto, infatti è proprio così! Da chi le guarda "dall'esterno" (perchè non lo riguardano) saranno sempre un di più non necessario, diventano necessarie solo per chi le adotta.
È ovvio che anche per me ci saranno sempre etichette altrui di cui "io" non sento la necessità, ma lo scopo per cui sono nate, secondo me, non è quello, quindi non ha senso valutarne l'importanza da quel punto di vista, dal punto di vista di chi non le utilizza ;)
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Re: Perché è così importante definire la propria asessualità

Messaggio da animapura »

ti spiego meglio cosa vuol dire "base di appoggio".

l'uomo e la donna magari non in tuttel le fasi della vita vanno alla ricerca (anche se inconscia) di qualcuno/a con cui dividere la propria esistenza. non neghiamolo.
si, adesso tantissimi scriveranno che stanno benissimo da soli, che hanno un sacco di amici, interessi e passioni con cui riempiono la loro vita..ma a un certo punto la mancana di qualcuno/a con cui condividere a livello profondo la propria esistenza si sente (non sto parlando nemmeno di famiglia e figli).
la ricerca dell'altro/a (ripeto, molte volte questa ricerca avviene inconsciamente) offre un punto di appoggio per muoversi nelle relazioni umane e nella società in generale.anche se non ci si rende conto è il "Motore" che spinge le persone a uscire, a frequentare nuovi posti, a viaggiare.E' normale e uman anche se molti non lo ammetteranno, diranno che non gliene frega nulla di trovare un ragazzo/a ecc.
io questa base di appoggio non ce l'ho perchè non m sembrerebbe naturale vivere un rapporto di coppia con un uomo. E' come se avvessi sempre 11 anni..ecco perchè mi sento disorientata. mi sento piccola in un mondo di grandi.

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Re: Perché è così importante definire la propria asessualità

Messaggio da SilverKitsune »

animapura ha scritto:l'uomo e la donna magari non in tuttel le fasi della vita vanno alla ricerca (anche se inconscia) di qualcuno/a con cui dividere la propria esistenza. non neghiamolo.
Fintantoché quel condividere è inteso in senso generico, e non in senso di coppia (che per molti è valido, ma per alcuni no) siamo d'accordo. Viceversa, non direi.

P. S.: esistono anche gli eremiti. Non che io ne faccia parte :mrgreen:
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Re: Perché è così importante definire la propria asessualità

Messaggio da animapura »

Quando si sueprano i 30 anni diventa quasi impossibile riuscire a condividere la propria esistenza in maniera non superficiale con qualcuno. tra i 20 e i 25 anni le persone sono per la stragrande maggioranza non ancora sposate e danno un ampio spazio alle amicizie e al gruppo. superati i 30 le amicizie diventano sempre più "da ritagli di tempo", l'attenzione principale viene rivolta alla costruzione della coppia, a progetti di convivenza, matrimonio, figli.
prova a organizzare anche una semplice serata tra persone che hanno da poco superato i 30 e che magari si sono conosciute per motivi di lavoro: è quasi un miracolo. i singles avranno piacere ad organizzarle nel 90% dei casi perchè hanno un interesse verso un/una componente del gruppo, gli altri inizieranno a dire che hanno problemi coi figli, suoceri, mariti ecc. esperienza mia e di tanti altri della mia età.
perciò ad un certo punto l'unico modo per non sentirsi interiormente soli diventa proprio iniziare una relazione di coppia. verissimo che la maggior parte delle coppie non riesce comunque a legare davvero, ma è la condizione quasi necessaria (anche non sufficiente).
tra i 20 e i 25 esistono invece tanti casi di belle amicizie, anche tra ragazzo e ragazza che non fanno sentire mai soli.
tra una decina di anni (per i ventenni)i migliori amici di oggi quasi sicuramente saranno conviventi o sposati con figli e anche se in fondo non saranno felici principalmente la loro vita sarà incentrata sulla famiglia. le amicizie saranno del tipo "ho qualche ora libera, prendiamoci un caffè". smentitemi pure ma è così.

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elbeis
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Re: Perché è così importante definire la propria asessualità

Messaggio da elbeis »

Grazie Celeste per la risposta, decisamente esaustiva.

Quindi, se ho capito bene, le definizioni servono soprattutto per definire i contorni della propria identità, e, quando necessario, per rendere comprensibile la propria diversità agli altri. Mi sembra logico, funziona, ma sai da dove viene tutta la mia critica?
Semplicemente dal fatto che non considero nè considererò mai diverso da me un essere umano a seconda di come vive la sua sessualità, non hai pulsioni? E chissenefrega. Cosa c'è da capire e da accettare? Cosa c'è di diverso? E' qualcosa che nè toglie nè aggiunge niente alla persona. Finchè non si tratta della mia ragazza è una cosa del tutto marginale. Anche tra sessuali in molti casi non si parla di sesso, forse ha ragione Trinny e date molta più importanza al sesso di noialtri. (e non sai quanto mi da fastidio parlare di voialtri e di noialtri, ma è proprio questa struttura mentale di definizioni che crea differenze, schieramenti, ma non hai idea del nervoso che mi viene).

E qui viene l'altra questione, quella meno di "comunicazione" ma più personale. Perchè definire se stessi in base a qualcosa che non esiste, in questo caso il sesso e non con le cose che sono invece parte integrante dell'individuo? Passioni, interessi, hobby, pensieri?
Le definizioni servono a chi si è sempre sentito "al di fuori", parte di nulla, non parte del gruppo in cui viveva, non parte di quello che si vedeva attorno. Gli servono per poter dare finalmente forma e contorni al suo modo di essere, in un modo finalmente definito e "reale", perchè lo rendono simile ad altri.
Forse un asessuale vive un dramma esistenziale inaudito, si sente male per la sua condizione, si sente sbagliato, questo non lo posso sapere, e trova conforto in queste definizioni, se è così niente da dire. Se veramente hanno il potere di dare conforto allora ne divento il primo fan.

PS: io le trovo comode per cuccare, una volta che sai l'orientamento dell'altro è immediato il "ci provo - non ci provo" ;)


io questa base di appoggio non ce l'ho perchè non m sembrerebbe naturale vivere un rapporto di coppia con un uomo. E' come se avvessi sempre 11 anni..ecco perchè mi sento disorientata. mi sento piccola in un mondo di grandi.
Animapura, più persone si frequentano, più posti si vedono, più esperienze si vivono e più si cresce, se ti senti piccola in un mondo di grandi c'entra davvero poco il fastidio di essere corteggiata o la visione di un futuro senza base d'appoggio. Una persona adulta non ha bisogno di basi d'appoggio perchè ha i piedi abbastanza piantati da non cadere.

arnas70
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Re: Perché è così importante definire la propria asessualità

Messaggio da arnas70 »

Io nella ampia gamma di attributi ed etichette ci vedo il bisogno interiore di aiutarsi a fare chiarezza (e tra l'altro io siccome me ne sembravano poche me ne sono create altre ad uso personale sulla capacità di compiere atti sessuali e sul grado di accettazione).
tra l'altro anche i "sessuali" hanno delle etichette sui gusti sessuali o orientamenti o altro. Poi alcune di queste vengono riprese in ambito asex. Feticista, Voyeur, Clismafilo, Parafiliaco, Sadico, Masochista... magari non lo indicherà esplicitamente ma le etichette sono ben stampate nella sua mente e libido... e le tira fuori ad esempio quando fa ricerche di un certo tipo di video o quando nell'intimità si confida con il partner.

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Re: Perché è così importante definire la propria asessualità

Messaggio da Bianca »

Sigh, sobh, grunch....
È vero che sono qui per imparare, ma scoprire che mi sono persa i 9/10 del sesso, un certo effetto me lo fa....

arnas70
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Re: Perché è così importante definire la propria asessualità

Messaggio da arnas70 »

Tranquilla Bianca c'è chi sta peggio io me ne son persi finora i 95/100... al contrario il mio cervellino si è sollazzato con jn buon 60% dello scibile sessuale. :S

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Re: Perché è così importante definire la propria asessualità

Messaggio da Celeste »

elbeis ha scritto:(...) sai da dove viene tutta la mia critica?
Semplicemente dal fatto che non considero nè considererò mai diverso da me un essere umano a seconda di come vive la sua sessualità, non hai pulsioni? E chissenefrega. Cosa c'è da capire e da accettare? Cosa c'è di diverso? E' qualcosa che nè toglie nè aggiunge niente alla persona. Finchè non si tratta della mia ragazza è una cosa del tutto marginale. Anche tra sessuali in molti casi non si parla di sesso, forse ha ragione Trinny e date molta più importanza al sesso di noialtri. (e non sai quanto mi da fastidio parlare di voialtri e di noialtri, ma è proprio questa struttura mentale di definizioni che crea differenze, schieramenti, ma non hai idea del nervoso che mi viene).
E qui viene l'altra questione, quella meno di "comunicazione" ma più personale. Perchè definire se stessi in base a qualcosa che non esiste, in questo caso il sesso e non con le cose che sono invece parte integrante dell'individuo? Passioni, interessi, hobby, pensieri?
Grazie a te di pensarla così :)
Comunque secondo me cadete in un tranello: questo è un forum sull'asessualità, di cosa dovremmo parlare se non di tutti i dettagli riguardanti l'argomento? Non fatevi trarre in inganno: per ognuno degli utenti che scrive qui, l'argomento rappresenta forse l'1% della propria vita (magari ad esclusione di chi fa "attivismo" concreto). Tutti noi abbiamo una vita che va molto al di là di questo contesto... Non penserete mica che non pensiamo a nient'altro, vero ;) ...? Nell'arco della giornata io penserò alla mia asessualità... Boh, forse neanche un minuto intero. Ci penso quando entro nel forum e trovo una discussione in cui se ne affronta un qualche aspetto e dico la mia per come lo vivo io. È ovvio che al di là di questo io sia poi una persona a 360 gradi, ma per tutti gli altri aspetti della mia vita (lavoro, hobby, interessi, passioni...) c'è tutto il mondo fuori per parlarne; quando sono su Aven, parlo di asessualità.

Il discorso noi vs voi, concordo, sembra limitante, ma è l'unico modo nel momento in cui ci si vuole confrontare con punti di vista diversi. Notare che questo non vale solo nel caso della sessualità, vale in ogni aspetto della vita: un "noi" e un "voi" esiste in ogni contesto, dal più superficiale al più impegnato, fa parte della normalità (e meno male, direi, sarebbe un dramma il contrario).
Non si tratta di sottolineare le differenze, e anche qualora lo fosse io la vedo una cosa estremamente positiva: il caso opposto vorrebbe dire confrontarmi solo con persone identiche a me, e quindi non ci sarebbe crescita; oppure negare le differenze e omologarci gli uni agli altri, ma ammazzando l'individualità. Quando si dice che siamo tutti uguali, io sono assolutamente d'accordo se si parla di valore e di dignità; ma abbiamo delle differenze interpersonali, che non ci rendono alcuni superiori e altri inferiori, ma al contrario sono una ricchezza e sarebbe una perdita cancellarle.
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Re: Perché è così importante definire la propria asessualità

Messaggio da Bianca »

Sono molto d'accordo sul fatto che le differenze tra esseri umani, sono ricchezze e non limitazioni.
Avere capacità diverse, desideri diversi, preferenze diverse, impulsi diversi, fa di ognuno di noi esseri unici, assolutamente autentici e in grado di guadagnare la stima e la considerazione degli altri.
Anche i difetti, le mancanze che tutti abbiamo, dovrebbero servire a renderci più umani, più capaci di guardare agli altri con comprensione e solidarietà.

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Re: Perché è così importante definire la propria asessualità

Messaggio da elbeis »

Celeste, sei una gran figa, non c'è che dire.

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Re: Perché è così importante definire la propria asessualità

Messaggio da Celeste »

:lol: :lol: :lol: bastasse quello per esserlo :lol: :lol: :lol:
Però grazie, inizio la settimana di buon umore :mrgreen:
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